Ma, al netto dei dettagli (che si possono leggere nell'articolo sotto) il principio comincia, finalmente, a farsi strada.
Il "totem" del tenore di vita goduto in costanza di matrimonio, lo sappiamo tutti, è stato inteso, troppo spesso, come una patente a far nulla, come un'ipoteca eterna da piazzare quale macigno sulla testa di mariti che vendono il proprio merito frammentarsi verso talmente tante vie da non scorgere più, a momenti, un reale criterio di guadagno proporzionato al merito.
In sostanza, soprattutto negli ultimi anni di crisi economica, capita sempre più spesso di ricevere mariti costretti a vite quasi misere per poter consentire il medesimo tenore di vita (o quello più simile a quello vissuto) a tutti i rami della famiglia.
Ora -ferma restando la sacralità del ruolo dei minori- qualcosa pare, lentamente, cambiare in relazione alle consorti, quantomeno alle più neghittose nei confronti dell'ostile mondo del lavoro (che, non servirebbe dirlo, non son certo tutte).
Nessuna cambiale eterna, in questa come in altre sentenze.
Ciò detto, tutto, all'italiana, si muoverà con estrema calma, e non si escludono i passi da gambero.....
LB
per i dettagli si veda l'articolo di cui al link
http://www.studiocataldi.it/articoli/20189-mantenimento-niente-assegno-all-ex-moglie-che-non-lavora-per-pigrizia.asp

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