legge di stabilità: novità per professionisti, avvocati e diritto di famiglia



Chi mi conosce sa quanto io non possa essere definito renziano. A chi mi conoscesse stra-bene, peraltro, chiederei affettuosamente di dirmi come la penso, dal momento che sono anni ed anni che ho molti dubbi in merito.
Data questa premessa, comunque va detto che la legge di stabilità, letta così e con mille cautele, pare pregiarsi di molte più luci che ombre.
Non stiamo ad approfondire le ombre (soprattutto quelle che non riguardano, se non indirettamente, questo blog: il rinvio della riduzione o cancellazione dell'IRES, il canone rai per ogni (!?!) bolletta ENEL e via dicendo), ma concentriamoci sulle norme che ci riguardano.

AVVOCATI

In più punti ci sono novità per i professionisti, e qualcuna specifica per gli studi legali. Tra le più appariscenti:
Discutibile l'obbligo dell'uso del POS, che si presume sanzionato e non "mero consiglio" come di legge finora. Discutibilissimo l'ovvio piacere alle banche (l'unica norma corretta sarebbe una previsione sì d'un obbligo, ma totalmente gratuito), non, a mio avviso, l'uso del mezzo in sé: difficile che i molti che, ovviamente per puro caso, vengono in ufficio senza contanti e senza libretto d'assegni, non abbiano con sé neanche un bancomat (....);
Aumento dell'uso del contante fino a 3.000,00 euro: corretto. Non si combatte l'evasione con limiti ridicoli di quel tipo ma, se lo volessero davvero, rendendo detraibili le spese legali (per fare solo un esempio di sicura efficacia).
Aumento delle soglie del regime fiscale forfetario (ex minimi): da 15.000,00 a 30.000,00 euro (sacrosanto).
La possibilità di compensare crediti per le spese di giustizia (i patrocini a spese dello stato) con tasse e contributi: norma "triste" ma necessaria e decisamente opportuna.

DIRITTO DI FAMIGLIA

Nel taglio della TASI, superando finalmente le ambiguità e una palese ingiustizia, vengono assimilate alla casa principale (e dunque detassate) le case famigliari assegnate nelle procedure di separazione e divorzio.
L'istituzione del fondo di solidarietà per il coniuge in stato di bisogno, i cui paletti (di cui abbiamo già parlato) sono difficilissimi a stabilirsi e dei quali ancora non vi è traccia.

In conclusione, una norma che parrebbe finalmente non essere rapace, con molti elementi positivi che potrebbero, direttamente ed indirettamente, iniettare un po' di necessario danaro nel circolo economico del Paese.
Chiaro: come ogni legge italiana se ne dovranno vedere e valutare applicazione ed insidie. Ancora una volta, infatti, il metodo è quello della legge ad articolo unico con 999 commi (si veda il link seguente), e dunque, nascosta tra le troppe righe e gli infiniti rimandi, può, come sempre, esserci qualunque cosa.

lo schema di Altalex

il testo della legge

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