La professione di avvocato sta morendo.....?





Sta facendo il giro della rete la lettera (che sotto taglincollo) di un collega evidentemente sfinito dal disincanto e dai mille incombenti che ci allontanano dalla professione e dal senso più profondo (e migliore) dell'avvocatura.
Certamente non è una penna "giovane", e qualche iperbole è senz'altro presente, ma il "succo del nocciolo" è condivisibile, eccome.
L'idea dell'avvocatura che molti di noi avevano, e qualcuno di noi (dalla mezza età in su) ha anche vissuto, è quella dell'avvocato che, detto banalmente, entra in studio e si occupa di diritto.
Studia, riceve i clienti, scrive gli atti, organizza strategie con i collaboratori, usa della segreteria in maniera civile ed efficiente, cresce i praticanti al meglio delle proprie possibilità.
Ora è una corsa, oggettiva, dietro ad incombenti per lo più demenziali e con rischi assurdi, con ruoli sempre più marginali e sviliti.
Sono ahimè cambiati profondamente anche i clienti, vittime di una "saputellaggine" eteroindotta dalla televisione e dalla rete, nonché da una crescente mancanza di rispetto (e, in fondo, di comprensione) dei rispettivi ruoli.
Interi settori del diritto ci sono stati tolti, di fatto, e l'attività giudiziale, complice esclusivamente l'inefficienza e la tempistica della nostra giustizia, è enormemente calata.
In più moltissimi fori hanno pagato la demenzialità dell'accorpamento degli uffici giudiziari, causa di disagi ed inefficienze infinite, oltre che ennesimo taglio di servizi esclusivamente a danno di un'utenza talmente pigra e svogliata (e, consentitemi, rimbambita) da non battere ciglio.
In sostanza, ciò che si chiede alla gente, in sintesi e con sincerità, è : "vuoi fare quattro anni di causa, almeno, per avere una decisione probabilmente a vanvera e in un tribunale che impieghi ore a raggiungere?". Una causa dai tempi e costi certi e dagli esiti quantomai incerti? Prevedibile, e comprensibile, la risposta dell'utente medio.
Il rovescio della medaglia dovrebbe essere dato da un incremento delle mediazioni e delle negoziazioni, ma tutto ciò, finora, non pare essere né sufficiente né sostanzialmente efficiente. Peraltro, il sacrosanto (e secolare) diritto ad avere giustizia da un organo statale apposito è da preservarsi e difendersi in ogni modo.
Dunque, salvo che nel futuro l'avvocatura prenda strade nuove e per ora piuttosto impercettibili, potremmo tranquillamente dire di sì: la professione dell'avvocato (soprattutto il medio piccolo) sta morendo. Salvo prova contraria, che attenderemmo con impazienza.



Secondo me questa professione sta morendo e non solo perché non ci pagano o ci pagano male o nulla… o perché la Cassa forense ci mangia insieme alle tasse o perché i giudici non fanno le sentenze e chi più ne ha più metta…

Secondo me questa professione sta finendo perché l’avvocato è sempre più un ingranaggio del sistema burocratico, un passa carte che vive con lo scadenzario degli atti da redigere, ma non si accorge che gli atti che scrive non hanno più contenuto… usa sempre più spesso il copia ed incolla… è annichilito nelle pieghe degli adempimenti informatici… non studia più il diritto… o lo fa con estrema svogliatezza!
Non ha più tempo per dedicarsi alla ricerca, al confronto in studio con i colleghi, con i giudici. Sta a telefonino tutta la giornata a rassicurare clienti affamati di notizie e di certezze… ricordo la bellezza ed il peso dei massimari. La fotocopia della massima, la ricerca della sentenza per esteso… il tempo passato a discutere di diritto. Senza ansia… ma con il piacere di studiare e capire e confrontarsi… oggi, quando lo fai… ti sembra quasi una perdita di tempo!!
Ora no… non si ha tempo per fare gli avvocati… le scadenze stanno sul collo… il telefonino squilla. Il sicid ci fa impazzire… bisogna controllare se il cancelliere ha aperto la terza busta… bisogna rispondere alle e mail … bisogna rispondere aiwhatsupp di colleghi e clienti.. e poi gli sms.. e poi lo scanner .. e poi il wi fi che non funziona… non ricordo più quando ho fatto l’ultima volta l’avvocato…
Avv . Tommaso Pisacane

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