Qualche piccola riflessione sulle unioni civili (per ora in generale....)



Da quando mi iscrissi a Giurisprudenza (inizialmente forse per inerzia familiare, per poi accorgermi che mi piaceva, ed anche parecchio....), cominciai a credere fermamente in un principio, sottoposto a multicritica negli anni, ma sempre -e sempre più- fortemente confermato.
Il Legislatore deve regolare, al meglio, l'esistente. Non deve moraleggiare e alzare ditini di parte. Deve, qualche volta e se ci riesce, inventarsi qualcosa di buono e di originale, ma il suo compito principale (bellissimo ed avvincente) è guardare la realtà, capirla e mettervi delle regole.
Regole che siano eque e giuste. In buona parte la nostra Costituzione è davvero la più bella del mondo, e rispettarla non solo è un'attività difficile quanto stimolante....: è un dovere.
Dunque, non discriminare (mai!) e tutelare le persone in qualunque "formazione sociale" possano esprimere la loro personalità e le loro esigenze di vita.
Quindi, arrivando al punto, guardiamo le famiglie italiane (inteso in senso lato). Non serve l'ISTAT (anche se conferma ogni sensazione ed osservazione...)....: basta guardarsi intorno.
Una percentuale di sposati si separa e divorzia (percentuali altissime, intorno alla metà). Le coppie di fatto hanno superato le coppie coniugate. Gli omosessuali sono una realtà gigantesca (e, concedetemi l'aggettivo provocatorio, sacrosanta). Molti omosessuali vanno all'estero per avere figli.
Questa non è un'opinione, è la realtà.
Il Legislatore, se non vuole farci nascere il sospetto che a Roma si rechi un paio di volte la settimana a fare aperitivi e cene, deve (non può: deve) metterci mano. E, possibilmente, farlo bene.
La Cirinnà, nella stesura che ho letto, è malata del morbo di tutte le altre leggi degli ultimi periodi: un puzzle incoerente ed eccessivamente compromissorio, con qualche dispettino e qualche favorino (ai soliti not(a)i) di troppo. E, con lo tsunami di emendamenti, rischia di peggiorare soltanto.
Però è, tanto quanto la negoziazione assistita, un passo avanti. E questo è altrettanto innegabile.
Vedremo cosa succede e lo commenteremo, naturalmente, con da un lato la soddisfazione che sul punto forse qualcuno sta iniziando a fare sul serio e con la preoccupazione che difficilmente e raramente le ciambelle romane escono col buco.

LB

PS: in relazione alla polemica sulla "gamba tesa" della Chiesa e sulle scritte luminose sul pirellone, stendo, da buon (e vero) cristiano, un velo pietoso, dichiarandomi soddisfatto del fatto che le persone che conosco, nelle formazioni sociali che possiamo definire "gente di destra" e "gente di Chiesa", sono totalmente favorevoli ad una regolamentazione per legge delle unioni civili.

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