Finalmente la Cassazione si è pronunciata fermando (si spera) l'oscillazione delle pronunce del recente passato.
Se era pacifico che la nascita di un figlio "di secondo letto" fosse sufficiente a rivedere l'assegno per il coniuge, in punto figli la questione è stata sempre pesantemente dibattuta ed oscillante.
Anche chi scrive ha, rispettivamente subito e "portato in tasca" alcune pronunce che non avevano accolto il principio (a mio avviso di massima corretto) che a parità di reddito si deve contribuire in egual misura ad ogni figlio.
Ovviamente, leggendo la sentenza in discorso (la 14175/2016) si deve notare sia l'incremento dello stipendio della ex moglie, collocataria del minore, che la nascita di ben due gemelli "di secondo letto" per il padre.
Dunque, come sempre, andranno fatti molti distinguo e precise valutazioni sul caso di specie.
Ma il principio di massima c'è: con nuova prole si può chiedere la riduzione del mantenimento per quella di prime nozze.
Un altro piccolo tassello nella rivalutazione del discorso lato sul tenore di vita che, a mio avviso, sarebbe una delle prime questioni da legiferare ed applicare con molto più buon senso (e molta più precisione...: non mi stancherò mai di ripetere che in un Paese come l'Italia la discrezionalità è figlia del demonio come poche altre cose).
Ovviamente, attendiamo conferme o smentite prossime venture.
LB

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