La Corte di Appello di Salerno, con decreto reso il 04/02/16 (pubblicato il 10/02/16), nella causa civile iscritta al n. 1054/2015 R.V.G. ha confermato -in sede di reclamo- il decreto di rigetto dell'istanza avanzata da un nonno ex art. 317 bis c.c. (RVG 172/15 - Presidente Andria) statuendo che l'interesse del nonno ad esercitare il diritto di visita della minore deve cedere il passo rispetto all'esigenza della nipotina di non subire traumi emozionali, derivabili dal rapporto con l'ascendente.
Infatti, la Corte ha ritenuto meritevoli di accoglimento "le ragioni del pregiudizio derivabile, alla serenità della minore, dalla relazione con il nonno paterno", già esposte dai genitori della predetta nelle precedenti fasi.
La Corte, quindi, ha così motivato "nel caso in esame, rileva la valutazione del preminente interesse della minore a non veder alterata la normalità della sua vita, fondata su familiari di riferimento quali i genitori, e non anche con la figura del nonno, abitualmente non presente nella sua sfera relazionale. Invero, l'interesse del nonno ad esercitare il diritto di visita della minore, in presenza di gravi e fondati motivi di dissidio con i genitori della stessa.... deve cedere il passo, rispetto all'esigenza della minore di non subire traumi emozionali, derivabili dal rapporto con il nonno, di fatto, soggetto a lei estraneo, non avendo lo stesso, per il passato, intrattenuto rapporti abituali con la nipote..." "Pertanto, il decreto impugnato va confermato..."
Commento:
anzitutto va valutato, come sempre, il caso di specie... Ma da quello che leggo, mi permetto di osservare che il "dissidio" con uno o entrambi i genitori, a mio parere, non dovrebbe essere ostativo al diritto (che personalmente giudico sacrosanto) dei nonni di vedere e frequentare assiduamente i nipoti....
ricordiamoci, magari anche solo incidentalmente, che i nonni, nell'Italia di oggi, si trovano ad essere spesso educatori dei nipoti e, purtroppo quasi sempre, finanziatori delle famiglie dei figli.........
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