A questa domanda ha risposto il Tribunale di Napoli con la decisione 03/10/2017.
A entrambi, e non solo al genitore non collocatario (la maggiore età è stata raggiunta pendente la causa). Ovviamente la decisione risponde ad una logica condivisibile.
Ma riporta l'eterna domanda, estremamente "italica" (viste le nostre caratteristiche peculiari, anche di recente confermate da molti articoli di giornali e dati ufficiali), ovvero: fino a quando si ha diritto ad essere mantenuti, e con quali motivazioni e requisiti?
Nell'approfondimento di Altalex che trovate qui vi sono prove di orientamenti, oscillazioni e danze giurisprudenziali di ogni tipo.
A mio avviso non credo si possa auspicare una soluzione univoca senza un (peraltro difficilissimo) intervento legislativo.
"Caso per caso" troppo spesso, nelle italiche lande, è la formuletta con la quale si giustifica tutto, comprese decisioni, norme e sentenze ai confini della realtà (e della comicità).
Estremamente arduo dare risposte ai clienti, venendo al lato pratico della questione...: anche la settimana scorsa, in almeno tre casi, ci siamo trovati davanti alla domanda (irrispondibile): "ma fino a quando dovrò mantenerlo?"....
La raggiunta indipendenza economica, con soli paletti giurisprudenziali, è materia assolutamente mutevole. Sicuramente alcuni punti sono fermi: finché studia si mantiene, se non ha un lavoro (serio e dignitosamente retribuito) si mantiene, ecc....
Ma cosa accade se studia sine die, esercitando la nobile arte del fuori corso di lunga gittata, o se rifiuta lavori con la "scusa/giustificazione" che sta ancora studiando? E cosa se dopo alcuni mesi, e non anni, perde un lavoro non del tutto propriamente dignitoso...?
Appunto...: fino a novità legislative che non vediamo all'orizzonte, la risposta è una, la solita: caso per caso, guardando alle tendenze giurisprudenziali del tutto provvisoriamente in voga.

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