domanda di risarcimento danni nella procedura di separazione?



La domanda di risarcimento dei danni da illecito endofamiliare e la domanda di separazione personale, poiché soggette a riti processuali diversi e solo parzialmente connesse per causa petendi, non sono di regola cumulabili nel medesimo giudizio; tuttavia, tale difetto di connessione qualificata può essere eccepita dalle parti o rilevata dal giudice non oltre la prima udienza: in difetto, è ammissibile la simultanea trattazione delle due domande nel medesimo giudizio.
Reiterati comportamenti ingiuriosi, violenti e gravemente intimidatori del coniuge nei confronti dell’altro fanno senz’altro ritenere integrata la fattispecie risarcitoria ex art.2059 c.c. sub a).
Tribunale Ragusa 15/11/17
Fonte: ilcaso.it


E’ chiaro che ciò potrebbe rispondere a criteri latamente intendibili come di giustizia e di economia processuale…: è altrettanto vero che l’ “effetto falla nella diga” potrebbe essere enorme. Escludendo che sia parti che giudice si dimentichino di eccepire (in questo probabilmente la sentenza citata rappresenterà l’eccezione che conferma la regola), personalmente trovo corretto che l’oggetto di separazione e divorzio rimanga strettamente vincolato a quello che prevede il codice, con le note particolarità di rito. Un allargamento, specie in un paese ad altissima (e spesso temeraria) litigiosità come il nostro, potrebbe essere rischiosissimo. Benché, ripeto, teoricamente e parzialmente logico.



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