a questo link l'approfondimento dell'ennesima sentenza che riconosce diritti al cosiddetto "genitore sociale", certi che la questione possa per analogia essere identica anche nel caso di compagno eterosessuale (ovvero: uomo che ha cresciuto il figlio di lei senza esserne il padre, caso che non infrequentemente si presenta ai nostri studi)
per quanto attiene la posizione e le idee di chi scrive, trovo che, ancora una volta, la giurisprudenza svolga un ruolo sostitutivo/integrativo alle troppe mancanze del legislatore....; non è giusto, ma meno male che qualche volta, come in questa, lo fa....: infatti, se il criterio è (come dev'essere), l'amore e l'affezione che si prova per un minore che si è contribuito ad educare e crescere, è a dire poco sacrosanto che questo ruolo e questo sentimento abbiano tutele giuridiche

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