Questione da sempre estremamente spinosa...: il ruolo dei nonni (a prescindere dalla loro autonoma azione ex art.317bis, qui non coerente col discorso) è sempre stato ambiguo, soprattutto in termini di aiuto economico alla coppia (con prole, principalmente).
Non esistono normative chiare in materia, e la giurisprudenza è oscillante, prevedendo, nelle pronunce più estreme, l'aiuto e l'intervento degli ascendenti solo e se vi sia uno stato di bisogno assoluto di entrambi i genitori....
In questa sentenza viene dato atto dell'aiuto del nonno materno. Al momento della sua dipartita, questo aiuto, venendo meno, è stato parzialmente compensato da un aumento dell'assegno al padre della minore..
Viene dato atto che il contributo era fondamentale per il sostentamento del nucleo familiare, che vi sono mutate esigenze economiche date anche (oltre che ovviamente dalla morte del nonno) dal fatto che la minore è cresciuta e che persiste la disoccupazione della madre (cinquantenne).
Dunque, molte caratteristiche da sottolineare, che attenuano la portata della decisione....; ciò detto, ad avviso di chi scrive, qualcosa stride comunque...
Probabile che vi sia stato un "effetto irritazione" della Corte, data l'assurdità (almeno così pare dati gli elementi che si possono leggere) delle richieste del padre (ovvero una riduzione più che drastica di quanto conferito finora). Dunque, c'è da ipotizzare una decisione in qualche modo "punitiva".
Ciò detto, però, siamo comunque innanzi ad un principio sancito in Cassazione, ed abbiamo, ad oggi, un elemento in più per la valutazione dell'apporto degli ascendenti, dal punto di vista ovviamente patrimoniale, nell'ambito delle crisi di coppia con prole.
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