i bambini, le passeggiate e l'emergenza




Fa molto dibattere la decisione del governo di concedere la cosiddetta "passeggiata dei minori", in prossimità della propria dimora ed in compagnia di un genitore, pur in piena "emergenza coronavirus".

La decisione non è frutto di un malumore mattutino, e non è una provocazione.
E' la risposta precisa ad una richiesta avanzata dalle voci più autorevoli del settore, a fronte di un'esigenza tanto importante, sia dal punto di vista fisico che psicologico, quanto del tutto ignorata da ogni decreto fin qui promulgato.
Il mondo dei minori, infatti, fino ad oggi appariva (ed era) totalmente inesistente, quasi i minori fossero, anziché una ricchezza assoluta della nostra società, del tutto invisibili..

Bene, una volta giusta la circolare, ieri, ecco scatenarsi un putiferio social (e non solo): passi indietro! Eh però gli italiani! E dove andremo a finire! Ecc....ecc....

Forse inutile ricordare a chi è preso dall'attuale fanatismo poliziottesco, che una mamma con un bambino che fa il giro dell'isolato con un minore ha una pericolosità, per sé e per gli altri, pari a zero. Sicuramente inferiore agli (ancora attuali) ammassamenti di persone fuori dalle farmacie o dai supermercati...

"Eh", mi si dice, "ma poi gli italiani ne approfittano...."
Chi mi conosce sa come la penso. La mia idea l'ho espressa in mille discussioni, convegni e lezioni: il nostro Paese non uscirà mai dal proprio confortevole tunnel (anche giuridico) finché, rinunciando al classico principio di presunzione di malafede, non smetterà di legiferare, o meglio non legiferare, nel sospetto di ciò che potranno fare gli italiani con le norme....: le norme si fanno, allo Stato solo il compito di sanzionare quando non vengono rispettate, ai cittadini l'onere e onore di rispettarle.
Solo così funziona.
Solo così si è un Paese moderno che guarda avanti.

Dunque, benissimo per questa apertura (che più che tale è un rendersi conto dei diritti di una parte importantissima della nostra società), e ben vengano, a fronte di segnali incoraggianti, altre aperture, che avremo il dovere di rispettare con le attenzioni ed i "paletti" che certamente verranno dati.

Ma non è corretto, anche se ad alcuni piace, andare a soccorrere un genitore anziano in casa, o portare un minore a fare un breve giretto, col terrore di non avere la corretta autocertificazione in tasca.
Allo Stato il compito di fare norme chiare (e finora qualche errorino c'è stato), ai cittadini l'onere di rispettarle, alle Forze dell'Ordine di farle rispettare, senza voli pindarici interpretativi, storicamente pericolosissimi e, soprattutto, alla lunga inutili (vogliamo scommettere sul certo destino del 90% delle segnalazioni/sanzioni fatte finora.....?).


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