Trattasi di una decisione del Tribunale di Terni, dunque di un giudice di primo grado (ma è difficile possa essere diversamente, visti i tempi recentissimi dell'emergenza)....
Vedremo se questa sentenza terrà nelle Corti superiori o se ne subentreranno altre, ma il principio sancito è già importante e, dati alcuni presupposti, giusto.
Sicuramente siamo davanti al più classico dei "problemi di prova". Un assegno di mantenimento per i figli (peraltro non molto corposo...) sappiamo quanto possa e debba essere "blindato", e quindi riteniamo che, a fronte della rigorosa prova della crisi professionale del padre, il giudice si sia ispirato al classico principio latino "ad impossibilia nemo tenetur".
Dunque, la riduzione è possibile, dietro prova rigorosa. I non pochi che ritenessero di rientrare nei parametri, dovranno parlarne bene (con massima onestà e trasparenza) col proprio avvocato.
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