affidamento paritario: i Tribunali del Sud fanno da apripista?


 

Mentre la Cassazione non si discosta (dal punto di vista formale: correttamente) dal principio dell'affido condiviso con la collocazione prevalente (a onor del vero troppo spesso un affido esclusivo mascherato), i Tribunali del Sud hanno iniziato a indicare una via diversa, che sta dividendo fortemente giurisprudenza e dottrina.

Potenza, Lecce, Catanzaro e altri, con qualche Tribunale che ora tentare anche linee guida in questa direzione (Brindisi), e, va detto, nessun appiglio normativo se non una interpretazione (ultra) estensiva dell'affido condiviso peraltro, a giudizio di chi scrive, non del tutto coerente con la normativa vigente.

Le riflessioni che si pongono sono molteplici, molte delle quali già affrontate ai tempi del "defunto" decreto Pillon. In particolare la difficoltà di prevedere un affido paritario tra situazioni (economiche e non solo) magari anche molto differenti, per finire per cadere -inevitabilmente- nelle previsioni di assegni "perequativi" che riportano il discorso là dov'era partito.... Insomma, se legge sarà, dobbiamo riconoscere che sarà tutt'altro che semplice da concepire e scrivere...

Oltre, ovviamente, alle riflessioni -più accademiche- sul valore ed il senso della cosiddetta "giurisprudenza creativa"....(in sintesi: fin dove si può spingere un giudice, magari anche di primo grado, nel far dire ad una norma quello che, di fatto, non dice....?).

Il discorso è assolutamente aperto, e certamente ne parleremo ancora


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