Tutti noi avvocati di famiglia sappiamo benissimo quanto (e con quanta "virulenza") questa questione si presenti, periodicamente, nei nostri Studi...
E quanto, obiettivamente, a motivare le posizioni delle parti siano spesso (per non dire -quasi- sempre) questioni che nulla hanno a che vedere col principio della bigenitorialità.
Si riporta una decisione del Tribunale di Trieste che ha consentito, dopo lo svezzamento del bambino e comunque entro il primo anno di età, i pernottamenti dal papà, dal momento che non se ne vedeva alcuna ragione ostativa.
Il principio (superiore) della bigenitorialità e la coerenza con tempi....diciamo....fortunatamente più "moderni" porta a ritenere che nulla osti, in condizioni di normalità, a che il genitore non collocatario abbia stessi diritti e doveri di quello collocatario, e che nessun pregio debba essere dato a frasi troppo ricorrenti nel nostro lavoro, quali "non è capace", "non è abituato" o il superclassico "tanto poi fa tutto sua mamma"....(intendendosi ovviamente l'odiata, non sempre a torto, suocera).....
Insomma, gli interessi vanno contemperati, i casi esaminati senza generalizzare (ovviamente è più che possibile vi siano non collocatari totalmente incapaci), ma sempre con riguardo principale all'unico diritto che va veramente tutelato in via prioritaria: quello del bambino alla bigenitorialità perfetta, senza privilegi di sorta.

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