Condividiamo il link di uno dei più chiari vademecum trovati in rete:
Ci limitiamo a qualche piccola osservazione, dopo alcuni mesi di applicazione concreta di questo nuovo (e discusso) istituto.
Indubbiamente la corposità dell'assegno unico può portare ad alcuni "problemi" concreti: quale la sua incidenza sull'assegno di mantenimento? E' giusto chiedere la revisione dell'assegno (poniamo l'esempio di una famiglia indigente, con 3 figli, ove entri un nuovo "mini stipendio" di oltre 600 euro)? Faccenda ancora abbondantemente non chiarita, anche se parrebbe più quotata la risposta negativa. L'assegno unico si calcola per l'ammissione al patrocinio a spese dello Stato (facendo uscire dai parametri un esercito di richiedenti)? Parimenti non chiarito: l'inps, a denti stretti e non ufficialmente, direbbe di no, ma ben sappiamo quanti di questi no siano diventati poi dei sì (vedi il RDC).
Soluzioni parziali attuate finora: trattare, trattare, trattare. Sedersi intorno ad un tavolo e metterlo, ovviamente con le dovute tare, ma in base ad un principio schiettamente obiettivo, sul piatto della bilancia, onde giungere a sottoscrivere un accordo che (s)contenti il giusto tutti.
Una cosa soltanto pare piuttosto certa, finora: non chiedete al giudice della separazione di pronunciarsi in merito. Vari elementi ne possono confermare l'incompetenza per materia, e non avrete risposta, avendo così perso l'occasione di trattare (prima).

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