Importante sentenza della Cassazione che andiamo ad aggiungere a quelle che (fortunatamente, a opinione di chi scrive) stanno erodendo il concetto di assegno di divorzio quale, di fatto, "rendita vitalizia".
Due i principi sottolineati: il primo è quello che non fa che richiamare la lettera della legge sul divorzio, ovvero che l'assegno andrà conferito quando la parte è "nell'impossibilità di procurarsi mezzi adeguati di sostentamento". Vale la pena ribadire che il (correttissimo) principio della L. 898/70 era stato pesantemente eroso dalla Giurisprudenza dei decenni successivi. La "rivoluzione" delle sentenze post 2017 non fa altro, in realtà, che riportare le pronunce dei giudici sul solco della legge.
L'altro principio, piuttosto innovativo anche nei termini, oltre che nel merito, è che il rifiutare un lavoro rappresenta una "violazione dei doveri post coniugali".
Sentenza che sarà sicuramente utile agli operatori del diritto ma che, come detto sopra, segna un ulteriore piccolo passo verso quella che è, altrove, normalità (i principi sanciti ci paiono davvero oggettivamente indiscutibili).

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